Giovedì 13 settembre alle ore 21.00 presso la Villa Correr Dolfin di Porcia, la Compagnia di Arti & Mestieri in collaborazione con la Proporcia, presenta lo spettacolo “Il Racconto dei mulini” di Bruna Braidotti e interpretato dalla stessa autrice e da Romano Todesco alla fisarmonica.
Questo evento è organizzato con il contributo del FAI (Fondo Ambiente Italiano) delegazione di Pordenone, nell’ambito del progetto “I luoghi del cuore”, lo scopo di esso è dar voce alle segnalazioni dei beni più amati in Italia per assicurarne un futuro. L’appello è volto alla difesa di tesori piccoli e grandi, più o meno noti, che occupano un posto speciale nella vita di chi li ha a cuore. Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutta la popolazione, di qualsiasi età e nazionalità, e di contribuire alla sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio artistico, monumentale e naturalistico.
Attraverso questo Censimento il FAI sollecita le Istituzioni locali e nazionali competenti affinché riconoscano il vivo interesse dei cittadini nei confronti delle bellezze del Paese e mettano a disposizione le forze necessarie per salvaguardarle così da rendere possibile il recupero di uno o più beni votati.
Villa Correr Dolfin è una delle più importanti ville venete della regione. L’edificio è stato costruito tra la fine del XVII secolo e l'inizio del XVIII dalla nobile famiglia veneziana dei Correr, poi nell'Ottocento è diventata di proprietà della famiglia Dolfin.
La villa è circondata da un vasto parco che ha un’estensione di circa sei ettari. Il giardino è abbellito da piante di vario genere: pioppi, platani, cipressi, magnolie, rubee criptomerie, alte conifere. Ad ovest sgorgano delle polle sorgive che alimentano due ameni laghetti.
Questo splendido e suggestivo luogo ospiterà lo spettacolo “Il racconto dei mulini” che sviluppa la storia della nascita del mulino idraulico attorno a personaggi femminili: dalla monaca Piltrude madre dei principi longobardi, alla moglie del mugnaio eretico di Montereale Menocchio, alla nobile veneziana, alla contadina friulana, alla borghese industriale, per finire alla donna d’oggi che non rinuncia al più inutile elettrodomestico.
Le diverse protagoniste ruotano attorno al mugnaio, interpretato dal musicista, che con la fisarmonica segue, anticipa e commenta le vicende rivissute sulla scena. Rappresenta una figura sociale differente, né servo né padrone, libero soprattutto nel pensiero, come testimoniano i numerosi casi di mugnai eretici condannati dall’inquisizione. Il testo è recitato in diverse lingue “ un impasto di dialetti, un antico friulano e veneto, un latino volgare , l’italiano, per una cavalcata nella storia del mulino ad acqua. Il mulino è parlato da mugnaie e nobildonne in un chiacchiericcio della quotidianità che appare come il retrobottega della grande storia che disvela il farsi e disfarsi di un mosaico di voci mescolate che la storia ce la restituiscono con precisione di cesellatore”(dalla prefazione di Anna Maria Crispino al testo).
Il testo dello spettacolo è stato premiato come miglior opera italiana al concorso internazionale “La scrittura della differenza 2008 “ in quanto “la storia che ruota attorno a due sole figure sceniche riesce a restituirci letrasformazioni sociali del territorio del Nord-Est di Italia. Attraverso l’uso di vari registri linguistici il mulino diventa metafora di uno sviluppo economico controverso restituendoci una riflessione molto attuale sulle trasformazioni delle tecniche ed il loro impatto sull’ambiente e sulle condizioni di vita delle persone”.
Per informazioni:
Compagnia di Arti & Mestieri: via San Valentino 11, Pordenone; tel: 043440115 – 3400718557; info@compagniadiartiemestieri.it